martedì 7 settembre 2010

Dalla leadership alla followship politica

I politici devono rappresentare il popolo. Ci mancherebbe altro.
Ma in che modo va intesa la rappresentanza? La classe politica deve limitarsi a ripetere ciò che il popolo vuole sentirsi dire o deve prendersi l’onere e la responsabilità di fare scelte difficili, soprattutto in tempi di crisi?
Allo stato attuale, la seconda scelta si esclude da sola. Non esiste un partito capace di esprimere nuove idee e prospettive, ma solo contenitori, autoreferenziali e poco rappresentativi. Lo strumento principale per fare politica è divenuto il sondaggio, attraverso il quale scegliere le parole giuste da dire per intercettare i sentimenti dell’elettorato. Di conseguenza, si sentono annunciare riduzioni di tasse per tutti (in periodi di crisi), promesse di stabilizzazione di centinaia per migliaia di precari (sapendo che non ci sono le risorse per farlo), sfruttare casi di delinquenza comune per alimentare lo spauracchio dell’immigrazione e altri slogan simili. Si è disposti a dire tutto il contrario di tutto, perché l’obiettivo non è più il benessere della comunità, ma il proprio bacino elettorale.
Nel concreto, il messaggio politico si è arenato sul mantenimento del vecchio, piuttosto che sulla creazione di nuovo consenso. Il ricorso alla paura e alle ansie, piuttosto che alla fiducia e alla speranza è la prova dell’assenza di contenuti e di un sistema conservatore all’italiana che cerca di mantenere lo status quo delle cose per non rischiare perdite nei consensi. La classe politica sconta sempre più il deficit di competenza dei suoi membri e la società subisce la mancanza di una guida responsabile e riformatrice. I messaggi politici del Partito Comunista, della Democrazia Cristiana, del Movimento Sociale Italiano erano ben definiti e trainavano (anche se non è sempre stato così) l’opinione pubblica rivendicando un ruolo primario nella formazione politica del paese.
Oggi, il messaggio è stato interamente sostituito dallo slogan, creato ad arte da esperti in pubblicità. Quest’ultimo dovrebbe essere solo uno strumento da utilizzare durante le campagne elettorali, ma nell’attività politica non può sostituire il primo.
Il messaggio è complesso e consente uno scambio d’informazioni, il confronto tra più soggetti, lo slogan è semplice e diretto, utilizzato solo per una comunicazione unilaterale. Non è un caso che, chi utilizza prevalentemente lo slogan come unica fonte di comunicazione e restio ad accettare qualsiasi forma di contraddittorio.
La capacità propulsiva e il coraggio propri della leadership politica non esistono più, tant’è che ormai è più corretto parlare di followship politica.
Ciò perché, si preferisce assecondare l’elettore (solo a parole) per mantenere il proprio consenso. Questo paradosso ha portato a una fase di stallo il paese. L’operaio che va a votare ed elegge un suo rappresentante si aspetta che quest’ultimo, avendo maggiori competenze e capacità politiche, riesca a migliorare la condizione della sua comunità. Questo non vuol dire assecondare tutte le richieste dell’elettore. E’ come se il genitore per far stare zitto il figlio piccolo gli permette di mangiare sempre dolci. Il bambino magari non farà più i capricci, ma crescendo avrà problemi alla salute.
Questa semplificazione serve per dimostrare come spesso prendere delle decisioni all’apparenza penalizzanti o impopolari, è necessario per rendere il futuro migliore per tutti. I “politici” non devono assecondare l’egoismo privato e gli interessi specifici, ma presentarsi ai cittadini con una "vision" (come dicono in America), con una prospettiva e avere la capacità di farla comprendere a pieno. La gente deve essere educata a sentirsi parte di una nazione, a contribuire per l’interesse collettivo sia economicamente, sia socialmente. Il fenomeno della scarsa competenza è esteso dai livelli politici più alti fino agli enti locali, in cui in alcuni casi si assiste a una vera è propria regressione della rappresentanza politica. Piuttosto che partecipare alla vita cittadina con proposte e denunce serie, molti politici locali preferiscono svolgere il compito di "disbrigo pratiche". Compilazione di modellini per sgravi fiscali, per rimborsi di affitti e altro ancora, stando attenti a fare sembrare tutto un favore fatto per amicizia. Su questo incide molto anche la cultura dei cittadini (soprattutto anziani), ma rimane il fatto che si cerca sempre di curare il proprio orticello, non accorgendosi di compromettere lo sviluppo di un’intera comunità.

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