lunedì 4 ottobre 2010

Questione di malcostume

Il fallito agguato al direttore Belpietro è l’ultimo atto di un clima politico e sociale troppo teso. La sensazione è che siamo vicini al punto di non ritorno. 
La degenerazione della politica sta conducendo il paese oltre il confine tra ciò che è lecito e ciò che non è lecito. 

E’ lecito attaccare gli avversari politici mediante i contenuti e la dialettica, non è lecito farlo ricorrendo a falsità e ricatti. E’ lecito mantenere lo scontro politico entro livelli socialmente accettabili, non è lecito portarlo all’interno della società civile. E’ lecito coinvolgere emotivamente l’elettorato, non è lecito sfruttare l’emotività per scopi elettorali. 

L’attuale dibattito politico non è più sostenibile da un paese che deve affrontare numerose difficoltà e che si sente poco protetto dai suoi rappresentati. E’ diffusa in molti, la convinzione che ormai per tirare avanti bisogna cavarsela da soli. Come se non facessimo parte di una comunità. 
Il malcostume politico in atto da diversi anni, sta compromettendo la coesione sociale e favorendo l’affermazione di un rancore diffuso che diventa sempre più difficile da gestire. La responsabilità politica è a livelli minimi. Basta leggere i quotidiani o assistere ai dibattiti in Tv. Si spara a zero su tutto pur di prevalere sull’avversario. Si ricorre alla “diffamazione” per intimidire chi tenta di criticare e si fanno proclami pubblici contro le istituzioni dello Stato. Tutto ciò per difendere interessi personali o specifici. La querelle tra Berlusconi e Fini ne è un esempio evidente. Il Presidente della Camera fu addirittura avvertito su un quotidiano che avrebbe subito gravi ripercussioni se avesse continuato a esprimersi liberamente. Così è stato, oltre all’espulsione dal PDL,  si è visto catapultato in uno “scandalo” immobiliare che comunque poco ha a che fare con la politica. 
La sobrietà è stata sostituita dagli eccessi. Il confronto dallo scontro
Non è un caso che in questo clima, sembra, siano spariti dalle TV gli intellettuali. Quella classe (da sempre scomoda a molti) che con il loro pensiero libero e innovativo favorisce la creazione di una coscienza sociale critica. Negli ultimi anni non c’è un libro, un film, un’opera o un’invenzione che abbia fatto parlare il mondo dell’Italia. Il nostro paese viene citato solo riguardo alle spregiudicatezze del suo Presidente del Consiglio. Il vuoto lasciato dal pensiero è stato occupato dalla leggerezza dell’essere, dalla deresponsabilizzazione dell’individuo. 
E’ così vediamo apparire, sul principale mezzo di comunicazione di massa, tanti "signor nessuno” armati di retorica, ripetere frasi fatte per apparire meritevoli di essere famosi. Coloro sono i protagonisti utilizzati per compiere il processo di disgregazione sociale in atto. Sono coloro che contribuiscono alla creazione del nulla. Il loro compito è coprire la realtà, mascherandola con falsi miti, come l’eterna giovinezza, il guadagno facile, la normalizzazione di comportamenti censurabili quali l’uso di droghe o il sesso facile. Il problema principale è che, a esserne più esposti sono le classi adolescenziali, che rischiano di crescere con false prospettive e senza punti di riferimento stabili. Tutto ciò è aggravato dalle continue strapazzate che i governi stanno dando alla scuola. 
Intanto il vuoto politico si allarga e il paese rimane senza una guida. Impegnato a discutere su escort, case e tenere sempre il dibattito fermo sulle continue “querelle” che vedono coinvolto Berlusconi. Non viviamo in una dittatura, ma sicuramente stiamo assistendo ad una trasformazione della democrazia in senso negativo. Il processo è in continua evoluzione, non si sa quanto durerà e a cosa porterà. E’ necessario riportare il dibattito politico a livelli sostenibili dalla società, deve finire lo scontro tra le varie istituzioni dello Stato democratico, altrimenti si rischia di uscirne con le ossa rotte.

6 commenti:

  1. Interessantissimo il tuo post.
    Il vuoto politico si allarga, scrivi...
    Perchè a nessuno pare interessare il fatto che quella maggioranza di astensionisti (e voti nulli e schede bianche), ora già maggioranza relativa, visto il generale clima di intolleranza reciproca delle parti politiche, possa diventare ben presto addirittura maggioranza assoluta?
    Perchè questa indifferenza di chi invece deve cercare la partecipazione democratica dei cittadini?
    Noi siamo semplici cittadini e cittadine, preoccupati dal silenzio generale.
    Dalla provincia di Milano e di Varese.
    Cordiali saluti.

    RispondiElimina
  2. Infatti, l'astensionismo è la prova del vuoto politico.
    Questo fenomeno non viene preso ancora nella giusta considerazione, ma continuando così il livello diverra allarmante, soprattutto per le fasce più giovani.

    RispondiElimina
  3. Trovo il post molto interessante,
    la "normalizzazione di comportamenti censurabili" inizia proprio da chi dovrebbe fare da esempio morale la popolo che pretende di rappresentare.
    Purtroppo proprio i nostri politici sono un esempio da non seguire.
    Carlo da Roma

    RispondiElimina
  4. Pensare che il governo è pieno di signor nessun

    RispondiElimina
  5. Un saluto, di passaggio dal tuo blog.
    Dalla provincia di Milano e di Varese, gli amici in lettura, e che ti hanno scritto il 04.10.2010.

    RispondiElimina
  6. Un saluto a voi!!
    Grazie per l'attenzione che ogni tanto dedicate al mio blog.
    Se avete un vostro blog, segnalatemelo così ricambio.

    Comunque passate quando volete!

    RispondiElimina