venerdì 1 ottobre 2010

... e ho detto tutto


Mancava solo che chiudesse il discorso dicendo “…e ho detto tutto”. Famosa frase recitata dal grande Peppino De Filippo nell'immortale film “Totò, Peppino e la malafemmina”.
In effetti,  il Presidente del Consiglio ha detto tutto, ma davvero tutto, con la solita retorica che ha sempre contraddistinto il suo modo di fare politica. Niente di nuovo quindi, i soliti discorsi immaginari di un personaggio contraddittorio completamente distaccato dalla situazione reale che sta attraversando il paese. Ci sarebbe dovuto essere, Totò, che (nel medesimo film), risponde stizzito al fratello (Peppino) con la frase“… ma che dici co st’ho detto tutto che non dici mai niente”.
I cinque punti di ribollita”, come l’ha definita il segretario del PD Bersani. D’altronde non si possono fare altri commenti a un discorso nel quale sono ripetute, da oltre 15 anni, le solite cose. Può essere normale anche addormentarsi durante il dibattito al Senato, com’è successo allo stesso Berlusconi, costretto ad ascoltare (oltre al suo discorso), interventi al limite del vaneggiamento come quello del Sen. Cirrapico (74 anni) che nell’accusare Fini di tradimento utilizza uno strano paragone di stampo anti-semita. Dopo tutto, non si può pretendere la massima lucidità da persone anziane. 
A dir la verità, se si trattasse di un’opera teatrale sarebbe anche piacevole assistervi, se non fosse che si tratta della nostra classe dirigente. Di quelli che comandano insomma e che spesso dimenticano che stiamo attraversando una fase economica molto delicata, in cui altri paesi a noi vicini sono riusciti a prendere le giuste contromisure strutturali (no una tantum) economiche e politiche. A riguardo è di pochi giorni l’elezione del nuovo leader dei laburisti inglesi, Ed Milliband (41 anni). Il suo compito è quello di capo dell’opposizione al governo inglese guidato dal Premier David Cameron, anch’esso un quarantenne. Si tratta di proporre gente nuova per affrontare problemi nuovi. 
In Italia invece si assiste a un continuo riciclo d’idee e di volti, i promotori di rinnovamento sono le stesse persone dalle quali si dovrebbe cambiare. Tutto falsato dall’inizio, tutto nasce con un peccato originale che ne compromette il sano sviluppo. Così come non è stato innovatore il Partito Democratico, non lo sarà FLI e tantomeno i vari partitini che nascono come funghi. Non può essere nuova una cosa creata da un vecchio, quest’ultimo può solo gettare le basi per qualcosa di nuovo, mettere a disposizione l’esperienza, ma proprio per il fatto di essere nuova deve essere gestita da persone nuove, altrimenti è comunque vecchia. 
Si è parlato in questi giorni, da ambo le parti, di teatrino della politica, ognuno accusa l’altro di farne parte e sembra che Bersani abbia addirittura individuato l’impresario (anche se non c'erano dubbi su chi fosse).
Forse si tratta veramente di un teatrino, hanno ragione, ma il problema è che non si sono accorti di esserne tutti protagonisti. Ognuno ha il proprio ruolo, ci sono gli attori principail, ma anche quelli minori. Nel PDL c’è un unico regista a cui piace produrre spettacoli esilaranti e di fantascienza, nel PD c’è un pool di direttori di scena che prediligono spettacoli malinconici, nella Lega invece il regista è un comico. 

Insomma, ognuno mette del suo per continuare a tenere in vita il teatrino.
E pensare che ancora non siamo in campagna elettorale. 

Allora si che ne vedremo delle belle.

2 commenti:

  1. Avrei preferito Totò a Peppino a Berlusconi e Bossi.

    RispondiElimina
  2. Il dato certo è che Berlusconi ha tenuto.

    RispondiElimina